mercoledì 27 febbraio 2013

Giovani architetti incontrano la città

Banner di "Mostriamoci".

L'avvio di un'attività professionale è condizionato pesantemente sia dal mercato del lavoro, che soprattutto in tempi di crisi tende a privilegiare personalità già affermate, sia dalla rarità delle occasioni di segnalarsi all'attenzione dei potenziali committenti. Con tali premesse, unire le forze per dar vita a un evento culturale rivolto all'intera cittadinanza può rivelarsi una mossa vincente: dal 15 al 24 febbraio il Branco di Schiavi dell'Architettura, sodalizio di dodici giovani architetti salernitani, ha esordito con “Mostriamoci”, un'esposizione collettiva nei locali dell'Archivio dell'Architettura Contemporanea di Salerno, con il patrocinio del Comune di Salerno, dell'Ordine degli Architetti e Pianificatori di Salerno e dell'Ordine degli Ingegneri di Salerno. I progetti proposti sono stati presentati mediante poster ed eleganti cartoline-ricordo. Sono incentrati prevalentemente sul restauro e riutilizzo di edifici preesistenti e individuano soluzioni atte a limitare l'impatto ambientale. Sotto tale aspetto, particolare importanza riveste il ricorso a materiali da costruzione alternativi, come il legno lamellare: durevole e resistente, permette di realizzare interi edifici multipiano rispondenti agli attuali criteri antisismici. Le strutture recuperate o realizzate ex novo costituirebbero dei centri di aggregazione multifunzionali ben integrati coi rispettivi contesti territoriali, qualificandosi come fattori di sviluppo turistico o sociale.
L'attenzione all'economicità degli interventi deve riguardare necessariamente lo stesso approccio progettuale, che basandosi sull'utilizzo combinato di tecnologie telematiche e informatiche consente la formulazione di proposte personalizzate, concernenti soprattutto la progettazione d'interni, in tempi rapidi e a costi contenuti.

1 commento:

  1. “Mostriamoci” ha rappresentato una boccata d’aria fresca in una città poco attenta alle esigenze delle nuove generazioni. È vitale puntare sulla valorizzazione delle risorse disponibili e su talenti non allineati, per quanto il mercato imponga di seguire tutt’altra via.

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