L'arte è un mezzo appropriato per
interpretare la spiritualità. Partendo da questo presupposto,
“Orizzonti differenti. Linee di una nuova spiritualità”, l'esposizione collettiva curata da Giada
Caliendo (2 marzo-19 aprile 2013 al Museo Città Creativa di Ogliara -
Salerno), giunta alla seconda edizione, offre una lettura della
spiritualità contemporanea nei suoi diversi aspetti: dalla
riflessione sul sé alla crescita interiore; dal rapporto con altre
dimensioni all'emancipazione dalla fisicità. I dieci artisti
invitati, diversi fra loro per stile e provenienza, sono accomunati
da una ricerca finalizzata all'espressione della propria interiorità.
È un'operazione che si rende evidente nel modo stesso di trattare i
materiali: mentre Matteo Annunziata trasfonde i suoi stati d'animo
attraverso la materia densa dei suoi dipinti e Ugo Salerno realizza
complesse elaborazioni concettuali, ottenute a partire dalla
manipolazione della carta, i pannelli di legno o gli oggeti di
ceramica incisi da Lello Ronca registrano immagini del suo mondo
interiore attraverso la gestualità e le sculture di Mauro Corbani
trasmettono il piacere di raccontare il proprio vissuto, i viaggi,
gli incontri, le scoperte. In altri casi è il soggetto stesso
dell'opera che viene reso rafforzandone il potere simbolico. Se,
nelle fotografie di Carlo Nardelli, dettagli anonimi di luoghi
visitati si trasformano in paesaggi immaginari, Adele Ruggiero
sviluppa una narrazione intimista, “sussurrata”, racchiusa in
microcosmi creati assemblando materiali poveri, mentre Reddy Gonzalez
punta a una trasfigurazione della forma: le sue figure spiraliformi
proiettate nel cielo diventano emblemi di levità, elevazione,
mutamento incessante. Risultati analoghi possono tuttavia essere
raggiunti anche puntando sulla forza del segno e dei rapporti cromatici:
Rachel Citrino traccia delicati reticoli impreziositi da ammassi di
poligoni colorati che sembrano irrompere dalla superficie volutamente
irregolare e anelare a un'esistenza autonoma; i dipinti quasi
monocromi di Franco Longo sono popolati da figure spesso appena
distinguibili, che sembrano appartenere a una dimensione
soprannaturale, mentre Xabier Gonzalez Muro declina il bianco,
simbolo della luce e della purezza, in molteplici sfumature, che però
tendono a equilibrarsi a vicenda.
venerdì 19 aprile 2013
giovedì 4 aprile 2013
Carlo Di Lorenzo: "Visibile in ascolto"
Tradizione e innovazione, rappresentazione e astrazione, memoria e reinvenzione potrebbero essere le coordinate che definiscono la rivisitazione delle antiche “riggiole”, le mattonelle in terracotta dipinta con smalti, proposta da Carlo di Lorenzo nella mostra "Visibile in ascolto", che è stata curata da Marco Alfano e si è tenuta dal 16 al 24 marzo presso le scuderie di Palazzo Genovese, in Largo Campo, a Salerno. Le venticinque piastre ceramiche esposte sono state realizzate a mano dall'autore presso la ditta Ceramiche Vietri Antico “Francesco De Maio”, recuperando e riformulando la tecnica tradizionale. I luoghi cari all'autore, paesaggi costieri e scorci del centro storico di Salerno, sono stati rappresentati valorizzando il contrasto tra i colori vivaci e la superficie di terracotta volutamente lasciata libera per stimolare la partecipazione dell'osservatore. Sembrano scaturire come delle apparizioni al di là di una densa colatura di smalto bianco: un intervento gestuale che conferisce il carattere dell'unicità a un prodotto tipicamente seriale.
martedì 2 aprile 2013
Wanda Fiscina e gli Etruschi di frontiera
Nella personale
intitolata “Contemporaneamente museo – nuove offerte per antichi
dei” (fino al 30 maggio) Wanda Fiscina espone le sue ceramiche nel Museo Archeologico Nazionale di Pontecagnano “gli Etruschi di
Frontiera”.
Entrando
nello spazio espositivo ci si trova immediatamente a contatto col
mondo dell'artista attraverso opere che talvolta accennano sembianze
vagamente antropomorfe, talaltra assumono aspetti fitomorfi o
zoomorfi (sembrano evocare gli animali marini che riuniti in
colonie abitano le scogliere o i relitti). Altri lavori sono stati
collocati nelle ampie teche della collezione di reperti archeologici
o presso le ricostruzioni di tombe principesche: si è scelto di
porre in relazione passato e presente, antico e moderno, nell'intento
di trasmettere il senso della continuità fra l'espressione artistica
antica e quella contemporanea (da questo punto di vista nessuna forma
d'arte si presterebbe allo scopo meglio della ceramica) e
mostrare
che l'arte
oltrepassa la scansione delle epoche.lunedì 1 aprile 2013
Gli Etruschi di frontiera
La dominazione etrusca si espanse a sud fino a occupare il versante
occidentale della Campania. Il Museo Archeologico Nazionale di
Pontecagnano (SA) ospita reperti
provenienti dagli scavi archeologici effettuati nell’antico centro
Etrusco Campano. Il materiale rinvenuto proviene da un antico
insediamento villanoviano
forse denominato "Amina" sul quale sorse in epoca romana
l'antica Picentia,
e comprende i corredi funerari di circa 9000 tombe delle necropoli
scoperte nella zona, databili dal 3000
a.C. al III
secolo a.C.
Il percorso espositivo, che segue un ordinamento cronologico, è
organizzato in sei sezioni e consente approfondimenti sulla città e sul suo sviluppo urbano,
sulle necropoli, sui santuari, sulle produzioni artigianali
servendosi di ambientazioni e ricostruzioni che rappresentano
contesti relativi alla tecnologia, alle pratiche religiose o funebri
o a momenti della vita quotidiana. Di particolare interesse è la
sezione dedicata alle aristocrazie del periodo Orientalizzante (fine
VIII - fine VII sec. a.C.), con le riproduzioni in scala reale di
alcune sepolture che, per la composizione e la qualità del corredo
funerario, sono state definite “principesche” e rappresentano il
periodo di massima fioritura dell’antico insediamento.
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Una sala del museo. (Visualizzare la galleria.) |
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