Di
Aristide Fiore
Discesa di un pozzo nella Grotta
dei Vitelli, sui Monti Alburni.(Foto: A. Fiore) |
[Pubblicato
su Le
Cronache del salernitano,
29 dicembre 2013, p. 8.]
Con
la consegna degli attestati di partecipazione presso la sede del Club Alpino Italiano – Sezione di Salerno si è concluso il XXIII Corso
di introduzione alla speleologia, diretto dall'Istruttore di
Speleologia (IS) Mario Petrosino, in collaborazione con la Scuola Nazionale di Speleologia - CAI.
Le
lezioni pratiche, che si sono svolte in varie località dei Monti
Picentini e dei Monti Alburni, sono state dedicate all'apprendimento
delle tecniche di progressione in grotta, con particolare riferimento
alla progressione su sola corda, in quanto le cavità naturali
comprendono spesso ambienti che si sviluppano in verticale i quali
generalmente non possono essere percorsi in arrampicata. Le lezioni
teoriche, svoltesi come di consueto nella sede sezionale, hanno
riguardato tutti gli aspetti fondamentali della speleologia, una
disciplina che, per propria natura, costituisce un crocevia di
saperi, tutti incentrati sulla conoscenza dei fenomeni carsici e
sulle loro molteplici interazioni con l'ambiente di superficie e
l'attività antropica. Nell'illustrarli, si è fatto ampio ricorso a
esempi tratti dall'ambito regionale o locale, sia per conferire
maggiore familiarità agli argomenti trattati sia per favorire la
conoscenza del nostro territorio. Ai partecipanti è stata anche
offerta l'opportunità di apprendere alcune nozioni di base sul primo
intervento in caso di incidente e sulle modalità di attivazione del
Corpo Nazionale di Soccorso Alpino e Speleologico.
Gli
organizzatori sono certi di aver accresciuto nei partecipanti, quali
che siano le loro intenzioni relativamente all'opportunità di
prolungare loro esperienza in questo campo, la consapevolezza della
bellezza e della fragilità dell'ambiente carsico. Agli eventuali
nuovi esploratori augurano invece di poter contribuire alle nuove
scoperte, che certamente attendono chi si accinge a scrutare il mondo
sotterraneo, del quale ancora oggi è nota solo una minima parte; o
almeno di potersi unire a coloro che ne diffondono la conoscenza, se
è vero che uno speleologo può dirsi tale solo in quanto condivide
ciò che ha visto.
L'esito
del corso è risultato positivo per sei allievi, su un totale di otto
iscritti: Giuseppe Carrus, Raffaele Di Domenico, Iolanda Grimaldi,
Annagrazia Mancini, Carmine Nobile e Claudia Zambrano. Come sempre i
neo-speleologi sono stati festeggiati da tutti i soci della Sezione.
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