venerdì 14 giugno 2013

Il segno di Terlizzi torna a Ferrara

"Sponde", tecnica mista su tavola con pietra cm 210x92 2013.
"Sponde", tecnica mista su tavola con pietra cm 210x92 2013.

"Le ali della speranza", cm. 73x92 tecnica mista 2013.
"Le ali della speranza", cm. 73x92 tecnica mista 2013.
[Pubblicato su Roma Cronaca di Salerno e provincia, 3 maggio 2013, p. 27.]
Il coronamento di una nuova tappa nella ricerca di un artista di reputazione consolidata costituisce sempre un appuntamento ricco di aspettative, che nel caso in questione non saranno certamente disattese. Dopo il consenso di critica e pubblico riscontrato in occasione della collettiva “Angeli contemporanei”, ennesima riconferma del successo che ha accompagnato la sua carriera pluridecennale, Ernesto Terlizzi torna a Ferrara con “Derive”. La personale del Maestro originario di Angri, promossa dall'Accademia d’Arte Città di Ferrara, sarà inaugurata domani alla Galleria del Carbone e resterà aperta fino al 19 maggio. Il tema individuato per il ciclo di opere in mostra – tecniche miste su grandi tavole e su carta – è l'ambiente acquatico, rappresentato soprattutto dal mare, un elemento che affascina sia per come appare sia per ciò che nasconde. In questi nuovissimi lavori, ulteriori prove della sua straordinaria capacità di sposare l'eleganza del reticolo minuzioso, raffinatissimo, tracciato con l'inchiostro di china, e la concretezza della pietra, del legno, dei vari materiali che recupera e include sapientemente nelle sue composizioni, Terlizzi sa evocare la trasparenza e la profondità di un mondo liquido, facendola dialogare con lo slancio liberatorio dell'ala, il segno chiave caratteristico della sua produzione più recente. Sono retaggi di esperienze feconde, come l'arte povera e il post-informale, che hanno scandito il corso della storia contemporanea e che il Nostro ha saputo rielaborare continuamente, fino a sviluppare un linguaggio personalissimo basato sulla contaminazione fra diverse forme espressive. Il tipo di rappresentazione che ne risulta assume la funzione di una narrazione emozionale, che trae forza proprio dal carattere minimalista di queste opere acromatiche, nelle quali l'artista, come nel caso dei suoi celebri disegni degli anni settanta e ottanta, punta soprattutto sul contrasto tra bianco e nero, luce e ombra, qui per nulla attenuato, anzi decisamente esaltato, dalle tenui colorazioni neutre degli inserti polimaterici.
"La danza", cm 25x35 tecnica mista su carta.
"La danza", cm 25x35 tecnica mista su carta.
L'efficace combinazione fra i titoli dei quadri (“Sponde”, “Carretta del mare”, “Fuori dall'acqua”, “Sotto”, “Fondale”...) e il loro intrinseco potere evocativo esprime il coinvolgimento di Terlizzi nelle tante vicende dolorose che si consumano, e troppo spesso si celano, nella sconfinata distesa marina: un sentimento che tuttavia va al di là della spontanea empatia e oltre la denuncia legata alla cronaca, per attingere l'universalità che è propria della grande arte attraverso la meditazione sulla condizione umana. Non manca infatti, nell'interpretazione dell'artista campano, l'intenso slancio lirico ispirato dall'ambientazione delle opere, che si esprime, come scrive Ada Patrizia Fiorillo nel catalogo della mostra, attraverso « un processo di introspezione che accoglie in senso lato il fascino primordiale dell'acqua, la sua forza fecondante e, addentratamente, l'immensità del mare, la sua motilità fluttuante che avvolge, ondivaga, tutto ciò che di organico o di non organico vi è immerso, fino a scorgervi il senso drammatico che lo inquadra nella complicità di un esodo disperato».
Ancora una volta Terlizzi conduce l'osservatore nel suo universo interiore, navigando felicemente tra le due sponde della maestria del segno, propria della maturità, e dell'apertura agli innumerevoli richiami della realtà, indice di una passione inesauribile.
"Carretta del mare", cm. 80x65 tecnica mista 2013.
"Carretta del mare", cm. 80x65 tecnica mista 2013.

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