Palazzo D'Avossa a Salerno (particolare). Foto: A. Fiore. |
[Pubblicato su ROMA,
20 marzo 2013, p. 27.]
Sabato sera presso le scuderie di Palazzo
Genovese, in Largo Campo, a Salerno, è stata inaugurata la mostra di
Carlo di Lorenzo "Visibile in ascolto", che propone
venticinque piastre ceramiche lavorate a mano dall'autore presso la
ditta Ceramiche Vietri Antico “Francesco De Maio”, recuperando e
riformulando la tecnica delle antiche “riggiole”, le mattonelle
in terracotta dipinta con smalti. Sono intervenuti Ermanno Guerra,
assessore alla Cultura e Università del Comune di Salerno, e il
curatore della mostra Marco Alfano.
«Questa mostra
personale di Carlo di Lorenzo – annota Ermanno Guerra –
testimonia l'amore incondizionato dell'autore per la città»:
le opere esposte rappresentano «luoghi
celebri, da S. Pietro a Corte al Duomo, dalla Rotonda alla chiesa
dell'Annunziata, immagini dove emerge un'autentica passione “civile”,
che sa riallacciare l’accento commosso dello sguardo dell'artista
alla sapienza dello storico, che sa guardare con sensibilità ad una
vicenda complessa e ricca come quella della nostra Salerno».
L'assessore ha inoltre sottolineato il valore di sintesi dell'intero
percorso artistico di Di Lorenzo assunto da questa esposizione, che
si avvale dell'apporto di figure significative del panorama culturale
salernitano: la ceramica De Maio, Segno Associati, che ha realizzato
il catalogo, Federica D'Ambrosio, che ha ideato l'allestimento e, non
ultimo, Marco Alfano.
I paesaggi costieri e gli scorci della città, rappresentati
valorizzando il contrasto tra i colori vivaci e la superficie di
terracotta volutamente lasciata libera, sembrano scaturire come delle
apparizioni al di là di una densa colatura di smalto bianco, un
intervento gestuale che conferisce il carattere dell'unicità a un
prodotto tipicamente seriale.
«L'originalità della
ricerca artistica di Carlo di Lorenzo – scrive Alfano nel catalogo
che accompagna la mostra – non riguarda tanto l'aspetto figurale,
concepito nei termini d'una concentrata gravitas,
rivelandosi piuttosto nell'accostamento di un segno rigoroso alla
contingenza del gesto pittorico dello smalto “colato” in modo da
creare astratte figure sulla superficie grezza della terracotta;
sembra quasi che tale luminosa durezza possa tramutarsi in un
“argine” metaforico alle ondate dell’oblio, preservando la
memoria dei luoghi, da sempre al centro degli interessi dell'autore;
quasi che l'onda “esclusivamente” bianca della ceramica possa
rappresentare un riparo ai preziosi e fragili sedimenti della nostra
storia, destinata a subire le 'mareggiate' di un Tempo che
s'abbatterà implacabile su di esse».
La mostra resterà aperta fino al 24 marzo 2013 ed è visitabile
tutti i giorni dalle 18.30 alle 21.00.
Alcune opere di Carlo Di Lorenzo in mostra (foto: A. Fiore). |
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