venerdì 14 giugno 2013

L'arte di Paolelli al top

Alcune opere esposte.
[Pubblicato su Roma Cronaca di Salerno e provincia, 24 aprile 2013, p. 27.]
La mostra di pittura di Adriano Paolelli, aperta dal 18 aprile presso l'Archivio dell'Architettura Contemporanea di Salerno, presenta una rassegna della sua produzione informale. Nella particolare lettura di Paolelli, il linguaggio informale raggiunge un equilibrio tra astrattismo e figuratività, oscillando tra la libera composizione e il richiamo alla realtà da cui prende le mosse nell'ideazione di queste opere. Le cose osservate, oggetti, nature morte, edifici, paesaggi, offrono lo spunto per composizioni costruite a partire da porzioni di spazio già organizzate, essendo parte del mondo reale, che dei soggetti originari conservano solo una labile traccia. Si tratta, in sostanza, di un linguaggio che si libera dagli schemi tradizionali della rappresentazione, pur non negandone il valore, come mostrano, del resto, i notevoli traguardi raggiunti dall'artista anche in ambito figurativo. Ciò permette di accogliere l'osservatore su un terreno comune, dove la forza espressiva del colore viene pienamente incanalata in un vago senso di familiarità che pervade i dipinti. In quest'ottica Paolelli persegue efficacemente l'immediatezza, opta per un linguaggio chiaro. Non si preoccupa di stabilire un ordine o di fissare la composizione secondo uno schema prestabilito: lascia parlare il colore, mantenendo come unico riferimento ciò che vede; non indulge alla ricerca di un piacevole risultato estetico, che magari renda l'opera più attraente o di facile fruizione, ma si preoccupa, piuttosto, di individuare i rapporti cromatici che meglio si adattino al suo stato d'animo, privilegiando ora la piena potenza evocativa dei colori, ora il bisbiglio sommesso delle tinte smorzate, i contrasti o gli accordi, la netta distinzione dei campi di colore o la loro reciproca contaminazione, in modo da stabilire sempre una consonanza tra le proprie corde interiori e la particolare vibrazione trasmessa dal quadro. L'utilizzo di supporti differenti, dalla carta alla tela – in alcuni casi anche grezza – dalla tavola al compensato, contribuisce alla produzione di una ricca gamma di effetti, che dipendono per esempio dal loro diverso grado di assorbenza o dalla loro consistenza, di modo che la superficie del quadro possa assumere, di volta in volta, un aspetto opaco o lucido, fluido o pastoso, omogeneo o sgranato, netto o sfumato. Di conseguenza, le immagini che ne risultano presentano, a seconda dei casi, connotati differenti, dal nitore di intarsi di pietre dure alla vaghezza di visioni che sembrano affiorare dalla memoria. L'esposizione è visitabile fino a domani dalle 17,00 alle 21,30.

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