Renato Borsato, "Ingresso del mio studio", olio su tela (foto: A. Fiore). |
[Pubblicato su Le
Cronache del salernitano, 18 maggio 2013, p. 20.]
Sino
al 1 giugno la
Galleria "Il Catalogo" presenta alcune opere di autori
italiani del Novecento. Lelio Schiavone e Antonio Adiletta hanno
selezionato per l'occasione olii, disegni e acquerelli di pittori
particolarmente apprezzati dal pubblico e dai collezionisti, che
rappresentano efficacemente le relazioni artistiche e personali che
hanno animato l'attività pluridecennale del celebre spazio
espositivo salernitano. Due
olii su tela di Renato Borsato (n. 1927): “Ingresso del mio
studio”, uno splendido esempio del suo “impressionismo ottimista
e propiziatore”, come lo definì Alfonso Gatto, e “San Giovanni e
Paolo”, un malinconico scorcio della sua Venezia.
Di Enzo
Pregno
(1898-1972), molto apprezzato da Oskar
Kokoschka, che nel 1950 volle andare a trovarlo nel suo studio a
Firenze,
si può ammirare una natura morta con cocomero, olio su tela. Si
accendono dei colori del tramonto i “Pini Rossi” di Rodolfo
Ceccotti
(n. 1945), che mostrano l'influsso di Constable e di altri grandi
autori dell'ottocento, eletti dall'artista come maestri ideali. Renzo
Grazzini
(1912-1990) è rappresentato da opere che offrono un saggio del suo
realismo segnato da accenti espressionistici: “Paese”, olio su
tela, “Pescatori” e una natura morta, entrambi olii su
compensato. “Paesaggio”, un olio su cartone di Folco
Chiti Batelli, dà prova della sua maestria nella rappresentazione di
questo soggetto, mentre
Antonio
Possenti
(n. 1933) è presente con una tecnica mista su carta di carattere
ironico e surreale.
La
pittura di Lorenzo Giandotti (n. 1935),
è rappresentata una
delle sue famose porte a vetri, capaci di evocare la presenza umana
in un'atmosfera sospesa.
Gastone
Breddo (1915-1991), viene celebrato attraverso una delle sue nature
morte dall’impianto compositivo post-cubista.
Infine alcuni dipinti a olio di Sergio Scatizzi, sia su tavola sia su
carta francese.
Per
quanto riguarda il disegno, la “Figura”, pennarello su carta, di
Guido
Gambone
(1909-1969), reca il segno inconfondibile del maestro avellinese, che
contribuì a proiettare nel mondo della grande arte la ceramica
vietrese, ed è accompagnata da un'altra “Figura”, matita su
carta, di Lorenzo
Viani (1882-1936).
Renzo Grazzini, "Paese", olio su tela. (Foto: A. Fiore). |
Fra
gli acquerelli, si segnalano “Ragazza” di Mario
Marcucci (1910-1992)
e
una luminosa natura morta del pistoiese Mirando Iacomelli
(1929-2007).
In
definitiva, si tratta di un imperdibile appuntamento con la grande
pittura italiana, che precede la stagione estiva, durante la quale la
galleria sarà aperta al pubblico solo in orario pomeridiano, in
attesa di un altro allestimento di elevata qualità, previsto per
l'autunno.
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